Quia Pulvis Es Et In Pulverem ReverterisABABO - Accademia Belle Arti di Bologna

Quia pulvis es et in pulverem reverteris tradotto in “Polvere sei e Polvere rimani” è un progetto che propone una ricostruzione critica del cimitero come monumento, annullandone i connotati antropocentrici e di ostentata “immortalità” e costruendo invece un percorso all’interno di un ambiente privo di confini e strutture rigide: un orto, un ecosistema dove si svolge un dialogo organico in cui l’umanità è parte spirituale ma anche materiale dell’ambiente e della realtà circostante. La morte non è un termine, né l’inizio della vita eterna, ma un punto fra tanti di un processo dominato dalla mutazione e da una rete complessa di rapporti che evolvono e procedono costantemente. La vita di per sé è eterna.
Il progetto si sviluppa nella realizzazione di uno spazio espositivo – in questo caso di una collina sopraelevata adibita ad un orto – e l’apparato comunicativo, riassunto in una brochure spillata.